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Qualcuno che canti le follie di Dio (XIV) – Io sono te, tu sei me

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 A cura di Massimiliano Bardotti Chi è tua madre? Dimmelo poiché essa è anche mia madre. E tuo padre chi è? Te lo posso dire io poiché esso è anche mio padre. E i fratelli e le sorelle tutti sono gli stessi. Adesso che questo ti è stato detto, adesso che non vi è più ignoranza, che sei stato perdonato prima che ne facessi la domanda, posso io riprendere ad andare poiché tu sarai con me.   (Eleonora Ines Nitti Capone)     Cosa ci impedisce di sentire quello che Eleonora canta così chiaramente? Cosa ci fa così profondamente distanti da questa verità? Perché non riusciamo a fare di questa poesia il canto della nostra vita? Perché non riusciamo a fare sì che questi versi diventino i nostri versi? Perché non possiamo vivere ogni giorno mettendo in pratica gli insegnamenti di questa poesia? Cosa ce lo impedisce? Chi? Se solo potessimo chiaramente avvertire che non c’è alcuna distanza fra cosa sono io e cosa sei tu! Se finalmente i nostri occhi si aprissero e potessimo

Giancarlo Sissa: La poesia è una inesausta presa di posizione relazionale

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Foto di copertina di Giancarlo Sissa   A cura di  Annalisa Ciampalini Tamen (Moretti&Vitali editore, 2023) di Giancarlo Sissa è un’opera antologica costituita da un poemetto intitolato " Noi" comparso prima in “Manuale d’insonnia” (Aragno editore, 2004) e successivamente in “Autoritratto” (Poesie 1990-2012) , (ItalicPequod editore, 2015) e dalle seguenti opere:   “Il bambino perfetto” (Pietro Manni Editore, 2008), con postfazione di Antonio Prete “Persona minore” (qudulibri Editore, 2015) “Archivio del padre” (MC Edizioni, 2020) con prefazione di Pasquale Di Palmo. “Senza titolo alcuno” prima edizione in “Sospeso respiro-Poesia di pandemia" a cura di Gabrio Vitali (Moretti&Vitali editore, 2020) con prefazione di Gabrio Vitali e una riflessione antropologica di Mario Ceruti. “Tamen” è un libro che non avrei mai voluto finire di leggere, terminarne la lettura ha significato, per me, lasciare un vissuto profondamente affine al mio. Come altri libri, anc

"Posiamo, noi, sul nulla, dandogli sollievo": cinque poesie da "Il libro d'ore" di R.M.Rilke

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  a cura di Luca Pizzolitto fotografia in copertina di Susan Q Yin (particolare) Il testo racchiude tre serie di liriche che Rilke concepì nella ricerca di una religiosità radicata nell’incontro tra l’occidente e l’oriente cristiani. L’incompiutezza di Dio, la sua condizione di esule in un mondo che pure gli appartiene, la necessità di aiutarlo donandogli nuovamente gli spazi dell’esistenza, la consapevolezza del proprio fremere interiore al cospetto dell’infinito silenzio di Dio e del rumore crescente della vita sociale, la dignità indiscutibile della sofferenza e della povertà sono motivi che Rilke affida alla voce di un giovane monaco russo pittore di icone, protagonista di una vicenda che dalla vita monastica porta al pellegrinaggio nella vastità della Russia e poi alla contemplazione della povertà e della morte. Da Il libro d'ore (Servitium, 2008), traduzione e cura di Lorenzo Gobbi Se una volta soltanto si facesse tutto così completamente silenzioso! Se la casualità e l'

Occaso: voci poetiche dal Portogallo (XIII) - António Barahona (Muhammad 'Abdur Rashid)

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A cura e con la traduzione di  Fabrizio Boscaglia . Sono qui tradotte in italiano due poesie del poeta portoghese  António Barahona ,  con testo originale e nota biografica a segui re. I gradini In verità, i gradini per tornare al Signore mio Unico Amico non sono calcolabili: si può salire un gradino e trovarsi in Paradiso, ma si può anche salire scalinate tutta la vita e non vedere mai un Angelo. [ Os degraus //  Na verdade, os degraus  /  para regressar ao Senhor meu Único Amigo  /  não são razoáveis:  /  pode-se subir um degrau e estar no Paraíso,  /  mas também se pode subir toda a vida escadarias  /  e nunca ver um Anjo. ] A Shaykh Hamidu Kane Per rinascere in casa del miracolo, nella Notte del Corano, ho bisogno di tornare all’utero della Luna: misteriosa donna, Signora del Velo E ho bisogno del Maestro-Amatissimo pieno di sillabe e cielo. [Para o  Shaykh Hamidu Kane  // Para renascer  /  Em casa do milagre, na Noite do Alcorão,  /  preciso de voltar ao útero da Lua:  /  misterio

Commento a margine (V): La milionesima notte di Carla Malerba

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  rubrica a cura di Daìta Martinez fotografia in copertina di Manuela Dimartino Da La milionesima notte (Fara Editore, 2023) Quante volte non ci siamo parlati, eppure ci udivamo nelle notti lunghe in cui i ruoli si erano capovolti. Ma prevalevano gli sguardi, i tuoi azzurri di sempre investono ancora la mia mente. Mi oppongo alla memoria che si disgrega, al pianto che non sgorga. Tuttavia adattarsi ai giorni non è perderti, padre. * Se dopo la notte ci fosse un giorno estremo desolato e solo che in strada lunga come via del cielo in totale silenzio si snodasse e sola mi trovassi senza amore né sogni né parole mi afferrerebbe lo sgomento di una vita-non vita di una pena e il desiderio di notti di veglia ad ascoltare il percettibile schiudersi di un fiore. * Sono torpore gli anni – il torpore del sonno – quando l’ora non possiedi né l’alternarsi del giorno e della notte. Anche di altro poco possiedi: una coperta, la porta della veranda dove stanno i fiori nei loro vasi stretti e del tem