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"Volare dentro la profondità / La sua mano lontana": tre poesie di Amina Mekhali

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  a cura di Luca Pizzolitto fotografia in copertina di Luca Pizzolitto Da  LES PETITS CAILLOUX DU SILENCE - LE PIETRE LIEVI DEL SILENZIO (puntoacapo, 2022, Traduzione di Cinzia Demi) "Eppure non ho mai saputo come ferire". Ecco, in questo verso, di una delle prime poesie della raccolta "Le pietre lievi del silenzio" di Amina Mekhali credo sia concentrato il senso di quest'opera, che ha tra le sue intenzioni quella, forse principale, di rappresentare il cuore pulsante di una Terra e la sensibilità estrema di una sua figlia. (...) Amina è donna e autrice forte e fragile, tenace e arrendevole, unica e solidale: nei suoi testi si riversano tutte le contraddizioni, le preoccupazioni, le certezze e i dubbi di un'epoca dove tutto è precario, di una storia antica che si rinnova cercando di non tradire la propria identità, di una cultura impregnata di linfe diverse che la arricchiscono e impoveriscono al tempo stesso. (Dalla nota di traduzione di Cinzia Demi) Un pen

Massimiliano Damaggio: io scrivo nella tua lingua

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a cura di  Annalisa Ciampalini Foto in copertina di Candace McDaniel In questo testo propongo una nota di lettura all’ultimo bel libro di Massimiliano Damaggio, Io scrivo nella tua lingua ,  (Editrice Zona, 2022), cercando di evidenziare alcune caratteristiche della pubblicazione e dello scrivere del nostro autore.   “ Io scrivo nella tua lingua ” è una silloge piuttosto breve scritta in lingua italiana e tradotta in greco da Giorgia (Gina) Karvunaki . A conclusione del libro troviamo una nota critica a cura di Mia Lecomte, uno scritto molto significativo in quanto si sviluppa attorno al percorso poetico intrapreso da Damaggio senza per ò tralasciare la figura dell ’ autore, l ’ impronta che lascia come persona, al di l à di ci ò che esprime con i suoi versi. Ci troviamo di fronte, dunque, a una raccolta bilingue, e non dovrebbe sorprendere, dato che il nostro poeta, che vive in Grecia da molti anni, è anche traduttore. È possibile che ci sia da parte di Damaggio la volon

Commento a margine (III) - "Poesie della voce nuova" di Simone Migliazza

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  rubrica a cura di Daìta Martinez fotografia in copertina di Daìta Martinez da Simone Migliazza, Poesie della voce nuova (Puntoacapo 2022, prefazione di Ivan Fedeli) Ora che non ci sei Ora che non ci sei l’autunno è più vero, di notte non basta il lenzuolo né la memoria dell’estate. Hai lasciato due grucce vuote appese alle maniglie dell’armadio. Fanno da cornice allo specchio dove manchi. I gatti sanno che ritornerai, io un po’ meno: il loro istinto, lo so, vale più della mia paura. Nella via che si apre fra gli alberi Nella via che si apre fra gli alberi il silenzio è benigno, indisturbato. Il lago col suo monte, me stesso: tutto schiara. La neve pesa sopra i rami. Nulla avrebbe coraggio a dirsi vivo adesso. A ogni passo temo che s’incrinino questa musica asciutta, questa pace. Nella lana aspra del cappello racconto storie che finiscono l’una dentro l’altra. Faccio piano, senza parlare. Niente turbi questa mattina né i boschi. Ti porto al fresco della sera Vieni, ti porto al fresc

Qualcuno che canti le follie di Dio (XII) – Ciò che possiamo fare

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A cura di Massimiliano Bardotti Ho carezzato stamattina un ciuffo d’erba bianco di brina. Mi è stato grato, credo, per quel po’ di calore.   Forse è questo ciò che possiamo fare.   (Bernardo De Angelis)         Sì, forse è questo ciò che possiamo fare! Aver cura del creato e di ogni creatura, mossi da un folle amore mai domo, mai stanco, mai allineato alle regole del mondo. Il mondo ci chiama e ci vuole asserviti alla regola del più forte, del più scaltro. Ci chiede di dominare, di essere produttivi, attivi, vincenti, a qualunque costo. L’individualismo tossico dei nostri tempi sta diventando intollerabile, ma sembra poco interessarci. I modelli sono sempre più bassi e meschini, gli obiettivi, che hanno sempre a che fare con soldi e potere, abietti. Allora ecco che coltivare i valori della tenerezza e della gentilezza oggi è sinonimo di debolezza, essere tolleranti è assecondare la criminalità, predicare l’amore è essere fuori dalla realtà, abbracciare un albero o

Occaso: voci poetiche dal Portogallo (XI) - Catarina Nunes de Almeida

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     A cura e con la traduzione di  Fabrizio Boscaglia . È qui tradotta in italiano una poesia dell'autrice portoghese  Catarina Nunes de Almeida ,  con testo originale e nota biografica a segui re. Colui che vede le profondità dell’amato e si eleva oltre la vita dorata del suo volto e cammina per mezzo di lui il cammino della mano parola e danza attorno all’albero di maggio e fa ruotare come filatoio la luce cercando in lui il pan del sole la giumenta al galoppo l’allegria innata come fosse il suo viso una legatura di musica il giorno di festa della Candelora. Colui che vede le profondità dell’amato s'arrampica su per il fagiolo magico piantato sopra l’alta teologia il fuoco serpentino del suo piede è anch’esso amato nessuna fornace dà scintilla più grande e non c’è prato che si smuova né medicina che ci salvi c’è solo un amen nell’alambicco del cuore. [ Aquele que vê as profundezas do amado /  e se eleva acima da vida dourada do seu rosto /  e

Rita Pacilio: nella raccolta "Quasi madre" dalle radici amare cresce la poesia

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a cura di Mara Venuto In copertina, " Mother", dipinto giovanile ad olio di Aris Kalaizis In una recente intervista televisiva, a proposito dell’autofiction e del genere memoir , lo scrittore e sceneggiatore Francesco Piccolo ha dichiarato che vita e letteratura non coincidono mai completamente, in quanto esiste una sofisticazione autoriale inevitabile. Nella poesia questo processo appare quanto mai vero, e non a caso Pessoa scrisse che “ Il poeta è un fingitore ”, non foss’altro perché i versi di per sé stessi sono frammenti del vero e non una narrazione continuativa, inoltre il linguaggio poetico esige che il contenuto sia secondario all’estetica e al ritmo. Tuttavia, l’assunto con cui si è dato avvio a questa nota di lettura può risultare sfidante a proposito della raccolta poetica “Quasi madre”, licenziata dalla poetessa e scrittrice sannita Rita Pacilio nel 2022. Le circa cinquanta poesie che compongono l’opera appaiono, infatti, tutte impregnate della più coraggiosa e