Qualcuno che canti le follie di Dio (VI) - Come nevicasse

a cura di Massimiliano Bardotti In questa casa ultimamente nessuno più parla di Dio. Eppure a volte all’improvviso spingendo da puledri la macina dei giorni si apre nel silenzio uno spazio d’aria che quando lo attraversi sorridi piano come nevicasse. ( Elena Buia Rutt ) Sapete chi è stato il primo a parlare di Dio? Il serpente. Adamo ed Eva parlavano con Dio, non di Dio. E forse a non parlarne più, a non farne più esercizio intellettuale, si potrebbe improvvisamente farne esperienza. Questi versi di Elena Buia Rutt , poetessa che amo moltissimo e che ho avuto la fortuna di incontrare, qualche anno fa, sono per me tra i più belli e potenti. Perché non parlano di Dio, ma te ne fanno fare esperienza. Leggere questi versi, più volte, ad alta voce, scandendo bene ogni parola, per poi tenere i versi sulle labbra, farli risuonare dentro, sentirli vibrare negli organi vitali, nelle ossa, nei nervi, sotto la pelle, nelle ghiandole. Entrare nel nostro corpo e benedirlo