
Se mi chiedi come fare io ti rispondo
che è dentro la luce del giorno
l'erba fresca
per un momento di vita.
L'oasi che nel dubbio
rivela la gemma.
La passione è più forte
e nell'arte di navigare
per pura necessità
decidiamo l'ora, il punto preciso.
***
Il colore dei fiori
nel mese oscuro e freddo.
Cerchi d'oro sulla terra
inventano nuovi giochi
e parole senza peso
per infinite corse.
Ho conquistato il cuore della notte
con un grido
tra le foglie del sonno.
Sopra la ruota del cielo
volano gli ultimi uccelli.
Sono lontani i pensieri di libertà.
***
Avrò tempo nella vita di specchi
vicina al silenzio.
Ma è nel cielo d'estate che ho sperato-
linea del mio ultimo abbraccio.
Avrò per me il giorno - la rosa
in un soffio di vento.
***
Nell'infinita memoria ritrovare
un nome.
Un nome nel mese d'ombra.
Lo specchio del passaggio -
la breve vita dell'autunno.
***
Sono stagioni dimenticate
in un attimo di buio.
Nessuna parola - il viso
si allontana
senza nome.
Sarà domani
la traccia viva
dell'incontro.
***
Il vento
Porta infinite notizie Il vento,
anima leggera, ultimo legno
nell'abisso del naufragio.
Traccia l'invisibile disegno.
Da troppa memoria siamo dispersi -
non aspettiamo Il segreto del cielo
né la speranza appena si alza il giorno.
È il continuo rumore.
Nel ramo trascinato in ombra
un altro spazio
e la voce del viaggio.
Si posa alla fine il vento.
Ritorna nei giardini
il sorprendente mese. Ultimo il grido
di dolore. E adesso le foglie
la cima alta del volo
che non conosciamo.
Sopra ogni cosa
sta la notte
e con noi le sue braccia
che parlano
come le foglie incantate.
***
La terra è vicina in quest'ora
di perla, mentre nel giorno torna
il segno del cuore. Qui a un raggio di luce
sono esposto, libero.
Ho liberato la mente,
la mano poggiata sulla fronte,
gli occhi a guardare
senza interruzione.
È un mare che risponde,
un inno alla bellezza,
un tremendo salto da porta a porta.
Il giorno ha una dimensione
d'oro e di sogno -
la vista più limpida
nel bianco delle pareti.
Il bianco mattutino dà forza
a ogni parte del corpo.
Ah tutto è utile
nello specchio di poesia
che attraversa il tempo!
***
Sperare nella fine di questo freddo
che non sopporto, con una
parola rivolta al cielo -
mentre cammino per Roma - al Pantheon,
una felicità nascosta,
un fantasma dentro i pensieri
un ricordo che non ha tempo.
Sapessi davvero dare forma
al ricordo. Conoscessi la fermezza,
la giustizia di un momento d'oro.
Devo sperare nella fine di questo freddo.

Alberto Toni (1954-2019) è stato un poeta, scrittore e drammaturgo romano.
Si è laureato all'Università La Sapienza di Roma in Lettere con una tesi sull'opera di Sandro Penna.
Negli anni '80 ha partecipato a numerose letture pubbliche, tra cui il Festival Internazionale dei Poeti del 1984 nell'ambito dell'Estate Romana, e ha pubblicato studi su diverse riviste letterarie, tra cui Nuovi Argomenti, Arsenale, Prato Pagano, Tabula (con una prefazione di Amelia Rosselli). Con la raccolta poetica Liturgia delle ore ha conseguito il Premio Internazionale Eugenio Montale.
Dal 1984 al 1989 collabora alle pagine culturali di Paese Sera. È stato autore di varie raccolte di poesia, narrativa, saggistica. La sua poesia, come scrive Alberto Bertoni nell’Almanacco dello Specchio, Arnoldo Mondadori Editore, 2009, si muove dentro una "radice comune", configurandosi come esperienza di una religiosità laica, dentro gli avvenimenti della storia e un vissuto privato.
Scrive per il teatro Gabriele! Gabriele! (prima rappresentazione al Teatro Politecnico di Roma con la regia di Giuseppe Marini, 1997; nuovo allestimento: Laboratori Metis Teatro, Casa delle Culture, Roma, con l'amichevole partecipazione di Walter Toschi nel ruolo di Gabriele D'Annunzio, adattamento e regia di Alessia Oteri, 2014); Donna su una poltrona rossa, monologo in versi (Editrice Ianua), rappresentato al Teatro Argot di Roma nel 2004 con Paola Lorenzoni nell'ambito della rassegna Vetrina di Scena sensibile.
Ha tradotto, tra gli altri, testi di E. Dickinson, T. S. Eliot, M. Leiris.
Il 18 agosto 2016 a Ponte di Legno è stato inaugurato il sesto Totem della poesia con un suo testo intitolato Legno.
È presente in varie antologie in Italia e all'estero: del 2018 La lengua incansable. Poesía italiana, 10 voces contemporáneas (Buenos Aires Poetry).
Questo post è a cura di Luca Pizzolitto.
Le poesie che avete letto sono tratte da Alberto Toni, "Liturgia delle ore", (Jaca Book, 1998).
Le foto di Alberto sono di Dino Ignani.