“Ciò che resta del volo dopo il volo”: Prisca Agustoni

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Da Verso la ruggine (Interlinea, 2022)


pian piano gli argini
cedono in noi,
e con loro
il villaggio intero affonda
lento dentro l’acqua
e scompare

la gente è ancora in piazza
le bancarelle esposte
i bambini col pallone in mano

ma i cani, disperati,
stanno a guardarci dritti negli occhi,
con la loro umana verità

*

È un turbine che stritola

è una ventosa
che s’appiccica s’incolla ovunque,
avvicina mondi mai pensati prima
e nuove e strane cose s’amiciziano

è un turbine che stritola
avanza e inghiotte nella morsa
pesci, rane, girini e libellule,
un dolce frastuono in sottofondo

come di un’elica che gira
o il tonfo di una montagna quando frana

*

sono le cose senza radice
residui di una durata
che non dura
gli oggetti smarriti, andati

in caduta libera
verso un fondo che nessuno sa
dove finisce

a ricordarci chi siamo.

In esilio come gli oggetti,
ci afferriamo gli uni gli altri
nella paura che fonda
questo nuovo esserci
in bilico,

fino all’arrivo della prossima stagione.

*

Si tornerà infine al paesaggio
al gesto, alla mano, al corpo

all’orologio dimenticato
ai fiori, ai semi, all’orto

visione di un verde raro
come il perdono.





Prisca Agustoni è nata a Lugano (Svizzera) nel 1975, ha vissuto dieci anni a Ginevra, dove si è laureata in Lettere e Filosofia, e dal 2002 vive tra la Svizzera e il Brasile, dove lavora come docente universitaria e traduttrice. Scrive e si auto traduce in italiano, francese e portoghese e fa di questo lavoro plurilingue il suo motore di creazione e di ricerca accademica. Integra il comitato scientifico del festival letterario svizzero Chiasso Letteraria e in Brasile collabora con diverse riviste letterarie e case editrici, per le quali propone articoli e traduzioni. Le sue pubblicazioni più recenti sono Un ciel provisoire (in francese, Ginevra, Samizdat, 2015), Casa dos ossos (in portoghese, Brasile, Macondo, 2017, Semifinalista Premio Oceanos), L’ora zero (Gialla Lietocolle, 2020), Lingua sommersa (Plaquette, Coll. Isola, 2021), O mundo mutilado (in portoghese, Brasile, Quelônio, 2020, finalista Premio Jabuti), Verso la ruggine (Interlinea, 2022). Nel 2013 le è stata assegnata la borsa di scrittura dalla Fondazione svizzera Pro Helvetia.






Fotografia in copertina di Luca Pizzolitto

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