"La nostra vita prosegue come una nascita lenta": alcune poesie di Roberto Deidier

 

a cura di Luca Pizzolitto
foto in copertina di Claudia Castanò
foto all'interno dell'articolo di Luca Pizzolitto



poesie tratte da "Una stagione continua" (peQuod, 2002)


Nei nervi tesi, nel silenzio,
tra le mani sudate che stringono
lenzuola, prima che la luce
irrompa nella notte uniforme,
svanisce il sonno lasciando di te
solo una torpida parvenza.


**


Non attendo più il sonno.
Sugli occhi si è impressa la notte,
nasconde i miei colori.

Cerco l'alba in un battere
agile d'ali, sopra la grondaia.
Come la paura, sembra trattenga
l'aria, quella vita minuta.



**


La traiettoria è il viaggio,
il mare al posto della strada,
il cielo lo stesso.
Girare sulle proprie spalle
può far paura:
ci si spoglia, lasciando terra.
L'onda, la sollevi in aria
e non è che spuma quando ricade.
Fanno così gli uccelli,
ci sbattono le ali
fino a che scompare.


**


Stanno tra noi un argine, un canale
di fango, canne, fogliame,
a cielo aperto il mare
e gli eucalipti al limite del campo.
Cammino e a guardarti tu lasci
che in un porto qualunque o una stazione
un altro viaggiatore si ripeta:
una partenza ancora.








poesie tratte da "All'altro capo" (Mondadori, 2021)



L'ombra della finestra sulla parete azzurra
All'alba, il profilo nero della bottiglia,
La santità del silenzio dopo l'amore
Forse li hai portati nel respiro
Del sonno, forse hai sentito
Quanto ero sveglio per non aver creduto
A un miraggio che durava,
Arreso infine a una stanchezza senza sogni.


**


Ecco i giorni dell'acqua, la costellazione
S'apre a cascata, stinge il destino
O forse i sogni si scrivono con lettere
Trasparenti? Scende sul marciapiede
Come una felicità mancata.

Quante volte dietro i vetri assistiamo
A una congiura che ci sembra estranea -
Nuvole, diciamo, passeranno in fretta
Per dirigersi altrove e non sappiamo
Né vogliamo sapere, siamo solo
I testimoni del clima, una giornata
Di mobili spostati, memoria svuotate.


**


Ruote felici sulla polvere.
C'è davvero bisogno di aspettare il vento?

Vanno verso l'orizzonte in ombra,
Le ultime miniature ostinate.

Sono un silenzio che s'allontana,
Di spalle incalzano nuvole in disarmo.


**

                                ...qui manducatis panem doloris

Per tutti cadono i giorni di Giobbe
Lo stallo il sottrarsi improvviso
D'ogni minima sostanza che dia corpo
Ai nostri sogni in terra
E guadagnano illusioni, stelle in fiamme
Come ferite inferte al cielo scuro
Dei nostri desideri.






Roberto Deidier, è nato a Roma nel 1965.

Ha pubblicato "Il passo del giorno" (1995, premio Mondello Opera Prima), "Libro Naturale" (1999 ) confluiti poi entrambi in "Una stagione continua" (peQuod, 2002), "Il primo orizzonte" (San Marco dei Giustiniani, 2002), "Solstizio" (Mondadori, 2014; premi Brancati Zafferano, Frascati L'Aquila-Laudomia Bonanni); del 2011 è il quaderno di traduzioni "Gabbie per nuvole" (Empiria).

Per Mondadori ha curato le poesie di Dario Bellezza (2015) e il Meridiano di Sandro Penna (2017); per la stessa collana ha tradotto John Keats (2019).
Sempre per Mondadori, nel 2021 esce "All'altro capo".

www.robertodeidier.it

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