"La neve e il silenzio cadono/ su altre nevi e silenzi" | Giovanni Nuscis
a cura di Luca Pizzolitto
foto in copertina di Luca Pizzolitto
Padri
La tua Mercedes, padre
tagliava il catrame della notte,
e io tremavo nell'attesa.
A dodici anni odiavo le armi
temevo il buio e la tua ira.
Poco sapevo di te, cosa facessi.
Brutale me lo disse una voce,
una sera, dalla penombra di un bar,
da allora, più sentita.
Tu, mamma, docile distante
sedata dai farmaci.
La casa di notte vibrava
di passi e fruscii
non sempre immaginari.
Inquieti tu e io pronti
all'irruzione della bestia,
al tuono di un fucile,
al boato del tritolo.
L'acqua scendeva
da rubinetti d'oro,
ma ogni tua parola, padre
scuoteva come un pugno.
Il tuo timbro era quello
potente del padrone
che rientrava incolume,
anche quella notte.
**
Simca mille
In lattiginosi filamenti
è il ricordo del bambino che sei stato.
Alberi stracarichi di frutti
restii a cadere.
Come l'addio stipati
in una Simca mille,
risalendo le vie Fabriano
Pesaro, Ascoli Piceno,
Piazza Padella, Torrette e poi
la litoranea, l'Appennino
con direzione Roma,
fino all'imbarco da Civitavecchia,
per la Sardegna.
Come nelle tombe dei re,
più ne discendi i gradini
più manca l'aria.
**
Novembre
L'aria è fredda
quando il sole basso
indora le pareti delle case.
Alberi dai rami smagriti
affiorano da laghi
di foglie accartocciate.
La memoria del caldo
E dei bagni va scemando.
Novembre annuncia l'esilio.
Più netti sono
i contorni del paesaggio,
che il gelo coi suoi spilli
fissa su una bacheca.
Sembra che scivoli più lenta
la vita, che si allunghi il tuo tempo.
**
Nevi e silenzi
La neve e il silenzio cadono
su altre nevi e silenzi,
sui corpi incappottati degli adulti
di allora, stanchi e sorridenti
mentre guardavano noi come noi,
oggi, guardiamo i nostri figli.
Noi spesso più tristi
per le sfide perse,
per le miserie di un mondo incarognito
ma imperdibile,
per il molto di buono
che pure esiste,
non visto.
**
Ponte e meta
Nell'aria pensi ancora di vederli,
sfiorati magari da un aereo,
un uccello in volo
ma senza impatto né attrito
senza dolore.
Perché qualcosa permane
se mastichi parole
che non sono tue,
se incroci un viso
che ti ricorda qualcuno,
se ne senti il respiro, la voce.
Accogli quel mistero
come si fa con un albero che è lì,
lo senti, e gli vuoi bene.
**
L'abisso dell'inverno
Il caldo secco dell'estate
si è trasformato in aria umida,
ancora tiepida.
Più piccoli e precari ci sentiamo
sotto la pancia grigia
che preme sulle teste.
Un dono
è l'indugio apparente del tempo
che sembra dilatare la stagione.
Un'illusione di eterno che ci culla
fino al gradone dell'autunno,
verso l'abisso dell'inverno.
**
Quattordici maggio duemila diciotto
Questo resterà
a ricordo di un giorno:
quattordici maggio
duemila diciotto.
Un guscio di parole
vuoto,
con dentro nulla,
né tuorlo né albume,
alcuna traccia di vita.
Urna costruita con la carta
di queste sole righe.
Poesie tratte da "Il grande tempo è ora", Arcipelago Itaca, 2021
Giovanni Nuscis è nato nel 1958 ad Ancona, dal 1973 vive a Sassari.
Laureato in giurisprudenza, ha lavorato come direttore amministrativo presso il Ministero della Giustizia.
Ha pubblicato i libri di poesia:
Il tempo invisibile (Book Editore, Castelmaggiore, 2003)(Premio Nazionale di poesia “Alessandro Contini Bonacossi” ed. 2003, come opera prima);
In terza persona (Manni, Lecce, 2006);
La parola data (L’arcolaio di Gianfranco Fabbri, Forlì 2009)
Transiti (Quaderni di Poiein a cura di Gianmario Lucini – Puntoacapo Editrice, Novi Ligure 2010)
Il grande tempo è ora (Arcipelago Itaca, 2021). Premio della giuria nel Premio Lord Byron Porto Venere Golfo dei poeti ed. 2022; 1° Premio al 63° Festival internazionale di letteratura “Sandomenichino”, ed. 2022; Menzione d’onore nel Premio Lorenzo Montano ed. 2022; segnalazione nel Premio Internazionale di poesia “Poesia Onesta”, ed. 2022; opera selezionata al Premio Internazionale di letteratura “Città di Como”, ed. 2022.
Per la poesia inedita, 1° classificato al Premio David Maria Turoldo ed. 2005 organizzato dall’Associazione Poiein; per la sezione raccolta inedita, segnalazione al Premio Lorenzo Montano nell’edizione 2008 e menzione d’onore in quella del 2021.
Hanno scritto sulla sua poesia, tra gli altri, Sebastiano Aglieco, Gisella Blanco, Fabrizio Centofanti, Anna Maria Curci, Massimiliano Damaggio, Rita Di Mattia, Gianfranco Fabbri, Narda Fattori, Antonio Fiori, Mauro Germani, Stefano Guglielmin, Gianmario Lucini, Gian Ruggero Manzoni, Massimo Onofri, Marco Scalabrino, Antonio Strinna, Roberto Rossi Testa, Salvatore Tola, Pasquale Vitagliano.
Poesie, note di lettura e interventi critici, suoi o sul suo lavoro, sono stati pubblicati sulle riviste Il sarto di Ulm, l’immaginazione, La clessidra, Polimnia, Gemellae, sul quotidiano La Nuova Sardegna. In rete, su Atelier, Blanc de ta nuque, Compitu re vivi, In certi confini, Italia Libri, La dimora del tempo sospeso, La Ginestra, La poesia e lo spirito, Lingua Siciliana, Nazione Indiana, Neobar, Parole di Sicilia, Poetarum Silva, Poiein, Rainews24.
Alla sua poesia ha dedicato un saggio monografico Gianmario Lucini: La parola e lo spessore (Quaderni di Poiein – Puntoacapo Editrice, Novi Ligure 2010)
E’ inserito in diverse antologie poetiche tra le quali l’Almanacco dei poeti e della poesia contemporanea n. 4 Sardegna (Raffaelli Editore, 2016)
Fa parte dal 2008 della redazione del litblog collettivo“ La Poesia e lo spirito (www.lapoesiaelospirito.wordpress.com ).
Ha un blog personale, Transito senza catene (www.giovanninuscis.wordpress.com ), dedicato alla alla letteratura e all’attualità.