La poesia delle donne nella Russia di oggi: i versi di Natalie Bisso e Svetlana Grigorieva-Soto, tradotti da Lucilla Trapazzo
a cura di Mara Venuto
in copertina un dipinto di Igor Ladojanine
all'interno dell'articolo un dipinto di Michail Aleksandrovic Vrubel'
traduzione a cura di Lucilla Trapazzo
Se la Russia del passato ha costituito uno dei grembi letterari più fecondi, generando romanzieri e poeti che fanno parte del patrimonio culturale mondiale, l’interesse di un Blog di Poesia di oggi può essere quello di scorgerne i frutti attuali, provare a intuire le continuità e le deviazioni rispetto alla tradizione, cercare di identificare voci contemporanee degne di interesse.
In questo percorso di ricerca, è emerso innanzitutto un dato che riguarda il genere: appaiono più frequentemente accessibili i versi delle donne, le poetesse russe sembrano più numerose, o quanto meno più attive nella promozione internazionale delle proprie opere. Per i lettori del Blog Bottega Portosepolto abbiamo, infine, individuato e scelto di presentare due autrici che ci sono parse più meritevoli di attenzione: Natalie Bisso e Svetlana Grigorieva-Soto.
I versi scelti rivelano in particolare due ragioni di interesse specifico: la continuità con le esponenti più autorevoli della poesia di lingua russa, come Marina Cvetaeva e Anna Achmatova e, al contempo, il porsi di Bisso e Grigorieva-Soto su un piano a-temporale.
Le due autrici si discostano intenzionalmente dal presente, per collocarsi in uno spazio altro, alto, nel cuore della Poesia che esiste per sé stessa, ed è intesa come un solco di evocazione intima e di trasmissione di vissuti ed emozioni umane universali, distanziandosi da topoi generazionali e anche da neologismi espressione della stretta attualità.
Natalie Bisso, nei due componimenti proposti, sembra collocarsi sulla scia della Cvetaeva, nel ricorrere alla tematica amorosa come qualifica esistenziale, nell’apertura alla meraviglia e al miracolo attraverso l’esplorazione del sentimento e della passione, non solo per l’altro, ma anche per la vita e per la propria realizzazione umana. La poesia della Bisso dilaga, la voce poetica è ritmica e impetuosa, la forma non a caso è molto estesa; l’autrice fa ampio ricorso alla punteggiatura, in particolare ai punti esclamativi e ai puntini di sospensione: i primi per trasmetterne la vitalità e la fame di emozione, e i secondi per richiamare la natura monologante e confessionale dei componimenti. L’impressione nel leggere i due testi è di una poesia eccezionalmente lirica, aulica, metaforica, classica, lontana dalle mode e dalle evoluzioni sintetiche della poesia corrente, una poesia che sceglie orgogliosamente di essere femminile.
Svetlana Grigorieva-Soto, in entrambi i testi proposti, sembra accostarsi talvolta alla Achmatova, in particolare nella scelta della semplicità, dell’immediatezza della parola e della concretezza stilistica e contenutistica. L’autrice resta ancorata al suo vissuto, alla terra, ai panorami quotidiani, alla realtà che diventa paradigma emotivo d’elezione, distaccandosi dai simbolismi e dalle visioni prettamente sinestesiche. L’osservazione di ciò che appartiene all'esperienza è occasione per entrare in contatto con l’interiorità, per lasciar sgorgare con energia e purezza l’urgenza di senso e, al pari della Bisso, l’amore per la vita.
La contemplazione della natura diviene fusione con essa, i versi si presentano come fotografie di un paesaggio esteriore quanto interiore. Il linguaggio della Grigorieva-Soto appare più contemporaneo, diretto, non marca il genere sessuale, e si allontana dalla retorica pur restando sempre pregnante.
Una nota finale sulla traduzione: Lucilla Trapazzo, poeta e traduttrice, laureata in letteratura tedesca, con Master e studi artistici in tre Università statunitensi, ha lavorato alle traduzioni in dialogo con le autrici, rispettandone pregevolmente il ritmo interno e lo stile personale.
Poesie di Natalie Bisso
Come mai nessuno
Fa' che le stelle cadano in cerchio, che l'universo sia lasciato al caso
che vampa di lavanda cada all'istante sul pianeta e lo pervada!
Il mio Io per sempre catturato da volontaria e dolce prigionia,
sono qui e sogno: "Un giorno sarò con te!"
Non c'è emozione più bella! Quieta la mia anima ribelle!
Se è un peccato amare così tanto - è da tempo che sono malata!
Sognando il tuo sguardo e il tuo sorriso di neve,
ho lambito le mie ferite col vino del peccato, fino alla follia.
Con anima pura amo te, anima bella!
Per cosa mi ha ricompensato il mio Signore se la vita mi è proibita?
Mi ha donato la tua immagine perfetta, i tuoi occhi giocosi e innocenti
Ti amo come mai nessuno ha amato - qualcuno o tutti!
Farò ammenda di tutti i miei peccati; e ho peccato molto!
Saranno in cerchio le sorgenti... in me speranza segreta...
Con stupore racconterò alle stelle questa nuova trama,
Che ti amo così tanto come nessuno ha mai amato!
CORO:
Ti adoro con la purezza della mia anima peccatrice!
Incomparabile magia la tua voce e la tua risata
Da tempo ho raggiunto le più alte vette di beatitudine.
Tu la mia luce! Tu il mio Dio! La mia vita, il mio nido e il mio peccato.
**
Mi trasformo in musica
Spesso mi trasformo in musica
Con la testa sottosopra dalla gioia
O quando un dolore si fa strada nella mia fortuna -
Vivo nella musica! Ed è perfetta! Immacolata!
Mi trasformo... e volo via...
Cercando una stella in cui dissolvermi,
Cercando di raggiungere un pianeta più lontano
Certo, può far male volare sempre più in alto!
Frantumo il sottile suono della spada,
In cattività, in collera, gridando ad alta voce
Cado giù su un blocco direzionale
Suono come musica a ciel sereno.
Spesso mi trasformo in un’opera d’arte -
Nella musica di un profondo dolore, di tante ossessioni,
E raccolgo piccole spighe di felicità
E comprendo gli umani desideri.
A volte divento lacrime di musica
Sopportando con pazienza tormento e dolore,
E maledico la tempesta irruente!
Ardente suona il canto in questo momento!
Divento la musica della pioggia, e subito
Piange forte, disperato, tutto il mio universo...
In silenzio mi congedo e vado via
Svanisco come il grigio del tardo crepuscolo.
Risorgo come dolce luce del mattino
Come cerchio magico – terrena, eterna
Come il cardellino che torna in inverno,
Come il firmamento che diventa di un tenero azzurro, beato.
Io brillo in alto con ogni suono...
Lì - nella luce del sole dai caldi raggi
Lì mi sciolgo in un silenzio senza voglie
E raggiungo l’anelata libertà.
Mi trasformo in musica di vittoria,
Apro le braccia nell’attesa!
Rispondo con maestria a tutte le domande:
È nella vittoria della vita la ricerca originaria!
M’infiammo come canto del fuoco
E nello spazio illumino la via.
Prende per mano coloro che verranno, il mio fuoco
In me si trova la verità della musica perenne!
Mi trasformo nella canzone della nebbia....
Con l’orizzonte porpora, la vista dolorosa,
Affascinante e leggermente alcolica
Pregustando gioie solitarie.
Mi trasformo nel gioco della goccia
Risveglio la natura che riposato abbastanza
Le lunghe tempeste invernali si fanno silenziose,
Risuona adesso primavera a grandi note
E suona un inno sul filo...
Mi trasformo in musica d’amore.
Chiama la primavera e consacra questo amore!
Danza un valzer di Boston sul prato.
Mi trasformo nella musica del vento
Un refolo sull'inebriante tenerezza rosa.
E divento la musica di una poesia!
Verso d’amore audace e selvaggio!
Mi trasformo in musica del destino,
Mi suona con maestria un geniale violinista.
Divento musica d’amore...
Che tutto abbraccia! Nessun rimpianto! Nessuna sofferenza!
Poesie di Svetlana Grigorieva-Soto