I maestri (VI) - Sophia de Mello Breyner Andresen



a cura di Luca Pizzolitto
immagine all'interno dell'articolo: particolare di un dipinto di Nicola Magrin


Casa bianca


Casa bianca di fronte al mare enorme, 
Col tuo giardino di sabbia e corolle marine
E il tuo silenzio intatto dove dorme
Il miracolo delle cose che erano mie.


A te ritornerò dopo l'incerto
Calore di tanti gesti ricevuti
Passati i tumulti e il deserto
Baciati i fantasmi, attraversati
I mormorii della terra indefinita.

In te rinascerò in un mondo mio
E la redenzione verrà sulle tue linee
Dove nessuna cosa è svanita
Del miracolo delle cose che erano mie.


Casa branca // Casa branca em frente ao mar enorme, / Com teu jardim de areia e flores marinhas / E o teu silencio intacto em que dorme / O milagre das coisas que eram minhas. // A ti eu voltarei apos o incerto / Calor de tantos gestos recebidos / Passados os tumultus e o deserto / Beijados os fantasmas, percorridos / Os murmuririos da terra indefinida. // Em ti rinascerei num mundo meu / E a redencao vira nas tuas linhas / Onde nenhuma coisa se perdeu / Do milagre das coisas que eram minhas.


**

Le fonti


Un giorno spezzerò tutti i ponti
Che legano il mio essere, vivo e totale,
All'agitarsi del mondo dell'irreale,
E calma salirò fino alle fonti.

Andrò fino alle fonti dove dimora
La pienezza, il limpido splendore
Che mi fu promesso ad ogni ora,
E nel volto incompleto dell'amore.

Andrò a bere la luce e del sole il sorgere,
Andrò a bere la voce della promessa
Che a volte come un volo mi attraversa,
E là compirò tutto il mio essere.


As fontas // Um dia quebrarei todas as pontes / Que ligam o meu ser, vivo e total, / A agitacao do mundo do irreal, / E calma subirei ate as fontes // Irei ate as fontes onde mora / A plenitude, o limpido esplendor / Que me foi prometido em cada hora, / E na face incompleta do amor. // Irei beber a luz e o amanhecer, / Irei beber a voz dessa promessa / Que ad vezes come um voo me atravessa, / E nela cumpirei todo o meu ser.

**

Nella poesia


Trasferire il quadro e il muro la brezza
Il fiore il bicchiere la lucentezza del legno
E la fredda e vergine liquidità dell'acqua
Nel mondo della poesia terso e rigoroso

Preservare da decadenza morte e rovina
L'istante reale di apparizione e sorpresa
Serbare in un mondo chiaro
Il gesto chiaro della mano sopra il tavolo distesa


No poema // Transferir o quadro o muro a brisa / A flor o copo o brilho da madeira / E a fria e virgem do poema limpo e rigoroso // Preservar de decadencia morte e ruina / O instante real de aparicao e de surpresa / Guardar num mundo claro / O gesto claro da mao tocando a mesa


**


Attesa


Mi corico tardi
Aspetto una specie di silenzio
Che non arriva mai presto
Aspetto l'attenzione la concentrazione dell'ora tarda
Ardente e nuda
È allora che gli specchi accendono il loro secondo bagliore
È allora che si vede il disegno del vuoto
È allora che si vede improvvisamente
La nostra stessa mano posata sopra il tavolo

È allora che si vede passare il silenzio

Navigazione antichissima e solenne


Espera // Deito-me tarde / Espero por uma especie de silencio / Que nunca chega cedo / Espero a atencao a concentracao da hora tardia / Ardente e nua / E entao que os espelhos acendem o seu seguendo brilho / E entao que se ve o desenho do vazio / E entao que se ve subitamente / A nossa propria mao poisada sobra a mesa // E entao que se ve o passa do silencio // Navegacao antiquissima e solene



poesie tratte da Come un grido puro, traduzione di F. Bertolazzi (Crocetti  2013)





Malgrado le rovine e la morte,
Dove sempre è terminata ogni illusione,
La forza dei miei sogni è così forte,
Che da tutto rinasce l'esaltazione
E mai le mie mani restano vuote.


Apesar das ruinas e da morte / Onde sempre acabou cada ilusao, / A forca dos meus sonhos e tao forte, / Que de tudo renasce a exaltacao / E nunca as minhas maos ficam vazias


**

A volte credo di vedere nei miei occhi
La promessa di altri esseri
Che avrei potuto essere,
Se la vita fosse stata altra.

Ma da questa favolosa scoperta
Soltanto mi viene il terrore e il dispiacere
Di sentirmi senza forma, vaga e incerta
Come l'acqua.


A vezes julgo ver nos meus olhos / A promessa de outros seres / Que eu podia ter sido, / Se a vida tivesse sido outra. // Mas dessa fabulosa descoberta / So me vem o terror e a magoa / De me sentir sem forma, vaga e incerta / Como a agua.


**

Alberi


Alberi neri che parlate al mio udito,
Foglie che non dormite, piene di febbre,
Che addio è questo addio che mi congeda
E questa richiesta senza fine che il vento perde
E questa voce che implora, implora sempre
Senza che nessuno le risponda?...


Arvores // Arvores negras que falais ao mei ouvido, / Folhas que nao dormis, cheias de febre, / Que adeus e este adeus que me despede / E este pedido sem fim que o vento perde / E esta voz que implora, implora sempre / Sem que ninguem lhe tenha respondido?...


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Deriva

XIV

Attraverso il tuo cuore è passata una barca
Che non smette di seguire senza te il suo cammino



Deriva // XIV // Atraves do teu coracao passou um barco / Que nao para de seguir sem ti o seu caminho


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Verande


È sulla veranda che le poesie emergono
Quando si azzurra il fiume e splende
Il verde scuro del cipresso - quando
Sopra le acque si ritaglia la bianca scultura
Quasi orientale quasi marina
Della torre aerea e bianca
E la mattina tutta aperta
Diventa iridata e divina
E sulla pagina del quaderno la poesia si allinea

Su un'altra veranda come questa in un settembre di una volta
Che in mille statue e viola azzurro si prolungava
Ho amato la vita come cosa sacra
E la giovinezza per me era l'eternità.



Varandas // E na varanda que os poemas emergem / Quando se azula o rio e brilha / O verde-escuro do cipreste - quando / Sobre as aguas se recorta a branca escultura / Quasi oriental  quasi marinha / Da torre aerea e branca / E a manha toda aberta / Se torna irisada e divina / E sobre a pagina do caderno o poema se alinha // Noutra varanda assim num Setembro de outrora / Que em mil estatuas e roxo azul se prolongava / Amei a vida como coisa sagrada / E a juventude me foi eternidade



Poesie da Il giardino di Sophia, traduzione di Roberto Maggiani (Il ramo e la foglia 2022)







Sophia de Mello Breyner Andresen (Porto,1919 - Lisbona, 2004 )è stata una poetessa portoghese, tra le maggiori autrici lusitane della storia della letteratura.

Sin da giovane si oppose al regime di Salazar componendo poesie contro la dittatura.
Si sposò nel 1946 con il giornalista Francisco Sousa Tavares, con il quale ebbe cinque figli.
La sua prima raccolta di versi è del 1944.

Successivamente entrò in politica nel partito socialista, ma lasciò ben presto questo incarico per tornare a dedicarsi, a tempo pieno, alla letteratura.

Tradusse opere di Dante e Shakespeare. È  stata autrice di racconti e favole per bambini.



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