Qualcuno che canti le follie di Dio (V) - Il mistero del Natale

 


a cura di Massimiliano Bardotti



Alla vigilia di Natale


Oggi siamo seduti, alla vigilia
di Natale, noi, gente misera,
in una gelida stanzetta,
il vento corre fuori, il vento entra.
Vieni, buon Signore Gesù, da noi, volgi lo sguardo:
perché tu ci sei davvero necessario.

(Bertolt Brecht)


Ora ditemi: può esistere follia più grande di quella di un Dio che si fa uomo? Sentite come lo canta bene il grande poeta Serse Cardellini:

Ricominciare dalle pietre
Dove tutto ha avuto inizio, 
Lì, ascoltare il primo vagito 
Di un Dio appena nato 
Disposto a farsi adorare
A farsi amare dagli uomini 
Ma ci pensate, no dico pensateci:
Questo creatore dei cieli e della terra
Si fa bambino per farsi cullare 
Fra le braccia dell’uomo. 
Se questo non è amore, allora
Ditemi voi cos'è amore.

(Serse Cardellini) 


Cos'è amore? Che muove il sole e l'altre stelle? Cos'è questa incredibile forza, questa sapienza, questa energia, che spinge a compiere imprese totalmente folli? Ci rendiamo ancora conto di quanto sia straordinario, strepitoso, fantasmagorico, inimmaginabile il Natale? O ormai viviamo in maniera totalmente meccanica anche questo avvenimento che si ripete nel suo inestimabile miracolo ogni anno? Siamo ancora un poco vivi? Abbastanza da rinascere nuovi in una notte illuminata? Da sorgere in una grotta, pieni di grazia?


Cos'è questo Mistero del Natale? Quali porte può aprire l’indagine di un tale enigma? Che ha spinto addirittura Bertolt Brecht a scrivere dei versi assolutamente inusuali per lui, di una profonda tenerezza, folli, folli d’amore!
E allora forse è così: un Dio così folle d’amore lo può provare a comprendere solo qualcuno altrettanto folle d’amore!
Ma forse, comprendere non serve a nulla.
Pensate invece cosa sarebbe, se imparassimo a nascere davvero, a nascere da un grembo nuovo, e farci creature capaci di varcare ogni soglia d’amore, fino a tracimare. Diventare così folli da arrivare ad amare i nostri nemici più feroci.
Che sogno! Il sogno di un Dio così matto, che da creatore s’è fatto creatura…


Mamma, chi è che nella notte canta
questo canto divino?
 
Caro è una mamma poveretta e santa
che culla il suo bambino;
 
ma m'è parso di sentire un suono
come di ciaramella...
 
Sono i pastori, mio piccino buono,
che van dietro alla stella..
 
Mamma, c’è un batter d'ali, un sussurrare
di voci intorno, intorno...;
 
Sono gli angeli discesi ad annunziare
il benedetto giorno.
 
Mamma, il cielo si schiara e si scolora
come al levar del sole...
 
Splendono i cuor degli uomini; è l'aurora
del giorno dell'amore.
 
(Diego Valeri)


Buon Natale a tutti voi, vi auguri di essere folli, folli, folli d’amore per il Mistero!

… e che il nuovo anno ci insegni a cantare, insieme, il Bello e il Bene.

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