Hilal Karahan: la voce delle donne nella Turchia di oggi
In copertina il dipinto "love", olio su tela della pittrice turca Ece Gauer (1984)
Hilal Karahan è nata a Gaziantep, nella Turchia del Sud; è poeta, medico ostetrico, si occupa di critica letteraria ed è ideatrice del Festival di poesia femminile Femin İstanbul. È attivamente impegnata in favore del benessere e dei diritti delle donne, non solo attraverso il suo lavoro quotidiano nel pronto soccorso ginecologico, ma anche attraverso la parola poetica e la valorizzazione del talento femminile.
In Italia è stato pubblicato nel 2018, a cura della poeta e traduttrice Claudia Piccinno, il volume antologico Angoli della notte, Edizioni Il Cuscino di stelle, che racchiude in otto sezioni un’ampia selezione di testi della poeta turca, autrice in patria e all’estero di numerose opere poetiche.
La ricerca di Karahan è intrisa di corporeità, di umori, di vissuti incarnati nel quotidiano con i suoi odori e colori, dove anche l’impronta più lirica di alcuni componimenti non è disgiunta dalla dimensione terrena, dalla carne e dall’evocazione di immagini familiari.
L’amore, necessità vitale, è protagonista di tutta la parte iniziale della raccolta, il sentimento e i vissuti emergono conflittualmente: la disillusione si nutre della percezione del bisogno, lo strappo talvolta sembra imporlo la ragione, aleggia prepotente il richiamo evolutivo alla libertà emotiva e materiale delle donne.
La notte, spesso associata alle poesie a tema amoroso, non pare tanto metafora oscura, ma più evocazione del segreto e del mistero che tuttora l’abbandono erotico richiede: il piacere, oggetto di giudizio, impone agli amanti il nascondimento e il desiderio continua a nutrirsi di esso.
La dimensione trascendente, presente solo nella sezione Salmi del Girasole, richiama fortemente nello stile la sacra scrittura, riportando tuttavia i contenuti all’esperienza umana; il divino non è mai disincarnato.
In due sezioni della raccolta i versi si connotano più marcatamente di civile e di contemporeaneità, evidenziando come l’autrice, nella sua vasta produzione, sia stata in grado di spaziare efficacemente tra tematiche diverse, adeguando con sapienza il linguaggio al contenuto, le atmosfere ai messaggi.
Karahan ha scelto di essere coraggiosa testimone di una nuova identità femminile nella Turchia contemporanea, è espressione della poesia quale strumento di emancipazione, volontà militante di affrancare le donne e anche l’arte femminile da tabù e stereotipi. Il femminino si fa potente e generativo grazie alla parola poetica: la
voce di Hilal si caratterizza per la forza espressiva, per
l’accuratezza del verso e per l’evocatività, ben rese dalla
traduzione della poeta Claudia Piccinno, a cui si deve il merito di aver
promosso la pubblicazione in Italia di questa pregevole autrice.
Poesie di Hilal Karahan tratte dalla raccolta poetica Angoli della notte,
Edizioni Il Cuscino di stelle 2018,
traduzione di Claudia Piccinno
Sezione Liriche Notturne
Nessuno può chiudere la porta della notte
Lei cuce con il fuoco del giudizio
i giorni strappati dal bocciolo.
Sii specchio del sole, Shahmaran,
che ingoia la sua coda.
L’oscurità che chiude la porta,
è sostenuta dal suo stesso ordine notturno.
Notte, che si avvolge come corda
attorno al collo dell'universo.
*
La notte s’infiltrava tra di noi
La notte si spoglia del colore
e si diffonde incurante
sull'erba argentea.
Aumentano i fischi,
i sospiri bagnati
e cresce la terra.
Il vento vagabondo
- un residuo di estati antiche -
addomestica le tamerici
con oli profumati.
Senza macchia è la notte,
piene e morbide le sue braccia.
La notte rende
eterno l’atlante
della carne.
**
Sezione Versi Notturni
Tu eri la voce, traballante è il mistero che curva verso l’interno
Stavi chiamando da un pozzo.
La chiarezza che supponevi
l’unica luce che hai visto.
Ma no, non sei diventato matto
Non siamo mai esistiti.
Ti ho creato
dalla mia carne incompleta.
Lo schizofrenico ama
la sua nevrosi.
**
Sezione Poesie d’Aritmia
Asistolìa
Abbiamo desistito,
abbiamo abdicato da quelle notti,
abbiamo attraversato quelle fiamme
zafferano sparso come ceneri al vento.
Non eravamo nessuno,
non c’era nessuno dentro di noi
il significato, che il nostro credo avrebbe reso reale
era una bugia!
Hai supposto che due tuoni si potessero abbracciare
No, ti sei sbagliato di nuovo,
perché Giugno non ti ha né toccato né abbracciato!
Perché eri sordo a tutto ciò che dicevamo,
e tu sei diventato sera
ogni volta che ti abbiamo chiamato.
Sebbene abbiamo attraversato il tuo essere
non ci hai guardato neanche un momento.
*
Arresto cardiaco
Abbiamo capito:
Ogni amore è il resto della malinconia precedente
La cenere è sempre più forte del tuo volto.
Sezione Salmi del Girasole
La creazione 3/
― E luce sia! Il movimento era sempre più delicato:
Per diventare più sottili e diventare radi, per offrire semi a questa dispensa:
Accumulare senza definire, accumulare attentamente,
le disposizioni turchesi del paradiso, le macchine tossivano, il coraggio era stanco!
La dispensa è piena, oh, ancora il tuo desiderio di essere visto!
I grattacieli, le rotaie, le metropolitane; la civiltà che respira con i suoi cavi! Trasfòrmati, trasfòrmati in te stesso, con le gambe nude e i denti per favore
dai il benvenuto all’ombra oh Signore!
**
Sezione Medio Oriente
La tenda del rifugiato
1/
Era notte, c’era freddo.
Si avvicinò silenziosamente a suo marito.
Spolverandogli i capelli grassi e chiari
con il palmo della mano schiarì anche la sua rabbia.
2/
Senza scuotere la tenda,
per non svegliare i bambini si voltò verso la sua faccia:
Era imbarazzato a parlare con sua moglie e le penetrò la vagina.
3/
I bambini affamati ingoiano lo sciroppo di fuoco
che il dottore ha dato in dosi non sufficienti per due.
I genitori sono rilassati nel sentire la loro tosse:
Grazie a Dio, anche oggi non sono morti.
**
Sezione Un Collage di Poesie
Onore
1/
Le stradine contorte si precipitano in un quartiere
che è bagnato e ha sempre un odore di tarhana *
2/
Le serate entrano sempre attraverso la stessa porta
di case calve che indossano parrucche arboree.
3/
L’ odore di cibo fritto si lega alla vita delle donne
che espongono le loro ferite alla corte.
4/
Si aprono a sera, gli occhi delle ragazze,
ai loro piedi una vita che cammina:
tacco piatto numero trentasei
* Tarhana: parola in turco per definire una zuppa composta da cibi secchi a base di una miscela fermentata di cereali e yogurt.
Claudia Piccinno: Insegna in una scuola primaria. Presente in circa cento antologie poetiche, con numerose pubblicazioni su libri e riviste anche all’estero (India, Malesia, Singapore, Turchia, Cina); è membro di giuria in numerosi premi letterari nazionali e internazionali. Ha all'attivo 53 pubblicazioni, le sue poesie sono state tradotte in arabo, spagnolo, turco, serbo, francese, cinese, hindi, greco, polacco e pubblicate all’estero. Si adopera per promuovere la poesia basata sul rispetto e l’apprezzamento delle differenze, combatte per prevenire pregiudizi di genere. Ha ricevuto premi in importanti concorsi di poesia nazionali e internazionali, tra cui medaglia d’oro al Centro Lunigianese Studi Danteschi, e il premio Pannunzio. È stata la prima poetessa italiana a essere insignita dello Stelae of Rosetta, World Literary Prize di Istanbul nel novembre 2016. Ha ricevuto, tra gli altri riconoscimenti, i premi Aco Karamanov 2021 e Athon Zhiti 2021. È stata ospite d’onore a vari festival in Turchia, Grecia, Serbia. Art director in una mostra internazionale di poesia e arte chiamata June in Italy. È redattrice italiana per la rivista letteraria Papirus in Turchia e per la rivista Atunis in Albania. Cura la rubrica poesia sulla Gazzetta di Istanbul. Ha anche scritto numerosi saggi critici o prefazioni sui libri di altri poeti. Ha tradotto molti autori dall’inglese in italiano.
Nell'articolo, il dipinto intitolato "Sunrise" è opera della pittrice turca Aliye Berger (1903 – 1974)
La foto di Hilal Karahan è uno scatto di Savaş Ekin.La foto di Claudia Piccinno è uno scatto di Romeo Catalin.