"Tutto si porta via / la scia della nave": sei poesie di Daniele Ricci


a cura di Luca Pizzolitto
fotografia in copertina di Fulvio Roiter


La porta si è di nuovo aperta. 
Mentre gridavo le parole di ogni verso, 
fuori comincia a piovere. 
Aspettavo che tacesse 
quel tempo mancato, incompreso, 
un quaderno che non respira 
scritto a matita 
da una donna di odio e amore. 
 
Ma noi c’eravamo di fronte al mare 
una domanda perfetta 
che trova una madre 
mia madre sempre seduta sul divano. 
 
 
** 
 
 
Tutto si porta via 
la scia della nave, 
il caldo e i nostri futili gesti 
il tuo sorriso e l’ombra della vita. 
 
Quaeris aut quereris? 
 
Il miraggio incontaminato 
delle Sirene, 
il fragore della schiuma 
ancora per poco. 
 
 
** 
 
 
La nitida precisa  
forza della domanda  
per aprire un varco. 
 
La perfezione della solitudine, 
il silenzio di mia madre 
nella bianca stanza della sera. 
 
L’auto si ferma di fronte al mare, 
c’è il dolore 
la comunione col vento 
le nostre parole scritte sui sassi. 
Ti consegni alle fughe dei ragazzi 
verso il cerchio del mondo. 
 
Ascolta il tuo δαίμων, 
rompi lo specchio dell’acqua. 
 
 
** 
 
 
Come un aquilone 
 
Ho chiamato fiore il tuo canto 
fuori dalle mura 
sul campo ventoso, 
erba il tuo pianto 
lama e luce 
soffiata 
tra le rovine del mio giorno 
finché non comincia la guerra 
al posto del libro 
lontano dal grido 
che si fa ritmo e prodigio 
un solo momento 
una foglia 
al posto della tua mano. 
Non potrò mai unirmi 
al cielo 
alle traiettorie del tuo volo. 
 
 
** 
 
 
La pellicola che mi tolgo 
dal polpaccio 
mi dice che presto 
tutto questo finirà. 
 
Eppure stamattina 
sono così belle 
le cose illuminate dal sole. 
Stamattina c’è un’aria pulita 
il vento tra gli alberi nudi 
di là dai tetti. 
 
Ora qualcosa si muove 
il volo di un uccello fra i cespugli… 
 
Nel cielo limpido di settembre 
il mio risveglio  
davanti alle Pale di San Martino. 
 
 
** 
 
 
Un giorno di gioia 
 
C’è un luogo 
dove non sarà solo morire 
dove ci ritroveremo 
e la vita intera 
sarà l’attimo che accade. 
 
Si scioglie sulla guancia 
il bagliore del giorno. 
Niente più rimane degli anni. 
Fra rade nebbie 
composizioni libere, 
di qualche strada  
i passi.


Poesie tratte da Lezione di meraviglia (peQuod 2022)




Daniele Ricci (1967) vive e insegna a Fano.
Ha pubblicato la raccolta di versi Lontananze (1998) e sue poesie sono comparse in varie antologie e riviste letterarie.

Post popolari in questo blog

I maestri (I) - Delfina Provenzali

È la vita all'altezza della vita/ nelle mani null'altro: alcune poesie di Francesca Serragnoli da "La quasi notte"

"Mi sento come una vela/assetata di vento in una bonaccia bianca": Stefano Simoncelli, alcune poesie da "Sotto falso nome"