Qualcuno che canti le follie di Dio (XII) – Ciò che possiamo fare
Ho
carezzato stamattina un ciuffo d’erba
bianco
di brina.
Mi
è stato grato, credo, per quel po’ di calore.
Forse
è questo ciò che possiamo fare.
(Bernardo
De Angelis)
Sì,
forse è questo ciò che possiamo fare! Aver cura del creato e di ogni creatura,
mossi da un folle amore mai domo, mai stanco, mai allineato alle regole del
mondo. Il mondo ci chiama e ci vuole asserviti alla regola del più forte, del
più scaltro. Ci chiede di dominare, di essere produttivi, attivi, vincenti, a
qualunque costo. L’individualismo tossico dei nostri tempi sta diventando
intollerabile, ma sembra poco interessarci. I modelli sono sempre più bassi e
meschini, gli obiettivi, che hanno sempre a che fare con soldi e potere,
abietti. Allora ecco che coltivare i valori della tenerezza e della gentilezza
oggi è sinonimo di debolezza, essere tolleranti è assecondare la criminalità,
predicare l’amore è essere fuori dalla realtà, abbracciare un albero o
carezzare un ciuffo d’erba…
Qui
non c’è più tempo da perdere, è venuto il momento di una rivoluzione totale e
assoluta! Il tempo è maturo per la più grande rivoluzione di tutti i tempi, una
rivoluzione lenta e quotidiana, senza armi, priva di ogni aggressività, priva
di violenza. Una rivoluzione che comincia dentro ogni essere umano, e comincia
col cercare dentro di noi l’antica scintilla d’amore che ci ha fatto vivi. Una
rivoluzione fatta di gesti amorevoli e gentilezza, di attenzione verso gli
altri, di cura di sé e degli altri, di cura di ogni creatura. Di un desiderio
mai domo di vedere felici tutti coloro che conosciamo, e chi non conosciamo, e
chi non conosceremo mai. Una rivoluzione che sarà completata solo quando dentro
il cuore di ogni essere vivente non ci sarà più nemmeno una sola traccia di
rancore, di risentimento, di odio.
Quando
tutto sarà stato perdonato.
Quando
sentiremo necessario scaldare un ciuffo d’erba con la nostra carezza.
Quando
avremo fatto nostre le parole di Emily Dickinson:
Se io potrò impedire a un cuore di spezzarsi
non avrò vissuto invano.
Se allevierò il dolore di una vita
o guarirò una pena
o aiuterò un pettirosso caduto a rientrare nel nido
non avrò vissuto invano.