a cura di Luca Pizzolitto Nevica sotto i fiocchi il cancello s'apre sul giardino. Avanzo. La sciarpa s'impiglia a un ferro. E in me la parola trama del sogno si lacera. ** Immersi in un tempo che non è un tempo ignorano il dubbio il non senso lo sdoppiarsi dei sentieri. Filigrane ragnatele di farfalle impigliano ogni attesa. ** Hanno dimenticato il mare e le burrasche e l'inquietudine delle procellarie. Lontani gli aironi e l'ombra degli aironi il ritrarsi dei granchi verso gli antri lo sciamare confuso degli insetti. Ignare saline stagnano fra terra e cielo. Il cardo lungo argini e alzaie ci ferisce. L'aggrumarsi - lento - del sangue ci abbuia. Noi sappiamo. ** Ai miei piedi... nell'ombra ciottoli del fiume l'alveo sen
a cura di Luca Pizzolitto fotografia in copertina di Claudia Castanò Nessuno mi vuole come madre mi guardano e non parlano con occhi celesti o marroni battono le mani sulle ginocchia e corrono scalzi negli ingressi luminosi. ** Perché non desiderare che le cose belle rimangano, che la farfalla non cada di sera obliqua sul fiore o la sera cada sulla farfalla come una tegola spezzata. ** Miseria delle storie non raccontate l'ora davanti a cui non potrai più inginocchiare niente l'essere ascoltati quando si piange le cicale le foglie del leccio le scie bianche incrociate sulla luna i nasi bagnati degli animali l'odore del miele bere quando si ha sete l'odore delle mani che hanno cucinato il silenzio nella sala d'aspetto il caffè, il vino. Tutto nel mondo è piccolissimo cade in terra come i bambini ti guarda con occhi impietriti un secondo prima di piangere. Allargo le braccia come una madre o come una croce. Il cielo esausto di febbraio, sconfitto ha un chiaro delica
*** La collana Si è spezzato il filo, i grani sono sparsi sotto i mobili a raggiera negli angoli più ignoti dove non è possibile arrivare. Mi chiedi aiuto quasi implorando col filo in mano di nailon invisibile. E cerchiamo lungo muri e barriere, lungo vene e parole, ma non si trovano i giorni non si trovano. Poi... Non è niente, ti dico, è il tempo è solo il tempo che si spezza e frantuma mentre ti sfioro con la mano l'istante della fronte, grano che è ancora nel respiro e sente la dispersione della luce. *** Nel tunnel Ho disceso i gradini della metropolitana, sono in fuga nel tunnel artificiale del pensiero fra intermittenze di luci e oscurità, mi cerco al di sotto di me nelle profondità, tra le vertebre le ossa della terra, corro con le vene che mi percorrono e circolano senza fermarsi tra le masse nelle cavità alla ricerca di una porta d'illuminazione. *** A sua immagine Mi ha vestito il tempo a sua immagine e sono un corpo dentro la sua tela sono la tela e il filo che la